Spenalizzate la Pro Sesto. Ma cancelliamo gli ultras
A cura di ALESSANDRO LUIGI MAGGI
Ventiquattro reti nella quindicesima giornata di campionato che regala una vera fuga. Se ne va la Pro Piacenza, che asfalta la Sambonifacese (avventura terminata per Oscar Magoni? Un simile passo falso diventa difficilmente giustificabile con una rosa inadeguata), e allunga a più sette sulle inseguitrici. L'Inveruno infatti cade contro il Seregno (subito a segno il nuovo acquisto, Edoardo Marzeglia, che in estate era stato cercato proprio dall'Inveruno), la Pro Sesto si arrende al Piacenza (anche qui, gol all'esordio per Amodeo, assecondato poi da Tognassi: ovvero i leader delle due ultime squadre campionesse del girone, un segnale?), e il Pontisola vince in anticipo contro la Castellana grazie a Rossetti (ma per un altro campionato da vertice serve qualcosa in attacco…). Il Legnago cede poi a Gozzano, ed è il primo successo per la nuova gestione sportiva del club piemontese. Eliminato Paolo Zirafa per manifesta incapacità (almeno da quelle parti, in bocca al lupo per la prossima avvetura), dentro Giacomo Diciannove cui regalano le firme di Gestra in mezzo al campo e Pinelli in attacco (oltre al già annunciato Mair). Giusto Mair, dunque Olginatese. Due colpi annunciati nella serata di domenica: arrivano Matteo Barzotti dalla Folgore Caratese, e soprattutto Vuk Cvetkovic. Chi lo ricorda? Quattordici reti due stagioni fa, e centravanti decisivo nella salvezza del suo Carpenedolo nella doppia sfida con il Darfo Boario. Non male per Alessio Delpiano, che comunque deve rimontare ben tredici lunghezze alla fuggitiva. Ci sarebbe tanto altro da dire, ma chiusura dovuta per la Pro Sesto. Massima solidarietà alla società, per il suo impegno, e al presidente Salvo Zangari, per la sua passione. Un punto di penalizzazione, per i fatti della gara con il Pontisola, è pena poco equilibrata. E tanto di cappello anche alle accuse, che la società milanese non ha fatto mancare a chi ha compiuto il maledetto gesto. Ma a questo punto, è giunto il momento: quando capirà, il mondo del calcio, che il male più grave, ma assolutamente curabile, sono proprio gli ultras?