Tavecchio o commissario: a chi la Figc?
O Tavecchio o il commissario. Non è una minaccia, ma una certezza. Voti alla mano, solo Tavecchio può diventare presidente della Figc l’11 agosto e, qualche giorno dopo, nominare il nuovo ct. In caso contrario, cioé se verrà meno l’appoggio di qualche componente (Lega di Serie A su tutte), si aprirà una lunga fase di interregno che, ben lungi dal favorire il rinnovamento, rappresenterà l’ingresso in un tunnel tecnico-istituzionale di portata storica. Non c’è nulla di cui preoccuparsi, la situazione è grave, ma non seria. Tuttavia una Federcalcio in mano ad un altro Signor Rossi potrebbe rivelarsi una sciagura irreparabile. Il mondo del calcio è più forte di quanto si immagini, ma i danni provocati dagli incompetenti, cui viene assegnato un potere illimitato, sono superiori ad ogni nefasta previsione. Il nome di Tavecchio è stato speso troppo presto, un po’ perché il presidente della Lega Dilettanti sembrava il candidato unico, un po’ perché l’interessato non si è nascosto. L’ambizione personale è forse l’unica cosa sulla quale non riesce a mentire. Il logoramento l’ha avviato Andrea Agnelli e sulla sua scia si sono mossi i Della Valle, Ferrero (neo proprietario della Samp) e, pare, Cairo. Il problema di Tavecchio non è solo la tenuta sua, ma anche quella dell’asse Lotito-Galliani, a lui apertamente favorevole. Al presidente della Lazio è stata promessa la vicepresidenza federale (l’altro vice sarebbe Macalli che, non a caso, ha usato parole di fuoco contro Agnelli), mentre l’amministratore delegato del Milan sa bene quanto Tavecchio abbia evitato, in passato, scontri o conflitti con la Serie A. Tutti parlano di rinnovamento, ma fingono di scordare che il quarantenne Albertini è stato vice di Abete fino a poco prima del Mondiale. Se, dunque, il settantenne Tavecchio fa parte della prima Repubblica del pallone, altrettanto si dovrebbe pensare di Albertini. Con una differenza sostanziale: nel bene e nel male, Tavecchio decide, tronca, recide. Albertini no. Quanto a coagulare il consenso intorno al proprio nome, capiremo tutto fin dalla prossima settimana.